Questo articolo è dedicato a tutti quelli che sognano da tempo di iniziare a fare regate con la propria barca ma non ne hanno ancora avuto il coraggio o l’occasione. Pensate che la vostra barca a vela, nata per la crociera, non sia adatta? Non sapete da dove iniziare?
A volte le grandi idee si arenano su un granello di sabbia e noi cercheremo di spazzarlo via intervistando Giuseppe Tesorone: velista da una vita, regatante, ufficiale di regata e titolare della Sail in Progress. Cercheremo di eliminare ogni dubbio e se non basta vi invitiamo a fare la vostra domanda a Giuseppe, lasciando un commento.
Giuseppe Tesorone è appassionato di vela, regatante, ufficiale di regata e titolare della Sail in Progress, società che si occupa di vela a 360°, con particolare attenzione alla vela agonistica. Grazie ai molti risultati di prestigio, ha vinto per tre anni di seguito il ”Trofeo Armatore dell’Anno” ed è stato in nomination per la conquista del “Timone d’Oro”. Giuseppe Tesorone è anche uno degli insegnanti della Bmw Match Race Academy.
Perché iniziare a fare regate?
Sommario Articolo
“Perché è bello provare emozioni nella vita! Le regate permettono provare il brivido della competizione, di mettersi alla prova.
Inoltre normalmente una barca viene usata soprattutto nel periodo primaverile-estivo; fare regate rappresenta un’ottima opportunità per utilizzarla e andare in mare tutto l’anno.
Le regate consentono infine di acquisire una padronanza del mezzo che non si apprende durante le crociere estive e che potrà essere utile in ogni situazione, anche al di fuori delle competizioni.”
Quale l’aspetto migliore secondo te?
“La risposta a questa domanda non può che essere personale. Ognuno cercherà di cogliere l’aspetto più bello, a seconda della propria personalità. Quello che piace di più a me è la competizione, l’energia, l’entusiasmo che una regata dona a tutto l’equipaggio“.
Si può iniziare a fare regate con qualsiasi barca?
“Io direi di si! L’importante è capire che presupposti ci sono, che caratteristiche ha la barca e trovare il circuito di regate adatto. Ad esempio se ho una barca da crociera e mi trovo a gareggiare contro sole barche da regata sicuramente non mi divertirò. Al contrario tra barche della stessa “tipologia” la competizione è stimolante e divertente a qualsiasi livello.
Bisogna capire dove si può giocare perché se la meta fissata è troppo alta allora diventa demotivante. Un contesto normalmente alla portata di tutti è quello dei campionati invernali”.
Quali sono le prime cose da fare per rendere una barca a vela da crociera più competitiva?
“La regata è fatta di tanti piccoli particolari che alla fine fanno la differenza; anche le più piccole accortezze possono decidere una vittoria o una sconfitta.
- La prima cosa da fare è sicuramente controllare lo stato della carena. Non si può assolutamente iniziare a fare regate con una carena sporca!
- Altro fattore da considerare sono le vele. Non dico di acquistare subito un set da regata, quella è una scelta da valutare più avanti, ma se si possiedono vele da crociera è possibile intervenire intanto nelle regolazioni, come quella dell’albero.
- Spesso le barche da crociera hanno eliche grosse, con pale rigide. Si potrebbe perciò valutare di cambiarla, a favore di una più performante.
- Anche l’avvolgifiocco svolge un ruolo da non sottovalutare: il suo peso e il profilo molto più spesso del normale penalizzano la bolina, non consentendo di stringere bene il vento.
- Alleggerire la barca è di fondamentale importanza MA ATTENZIONE: è giusto sbarcare gli oggetti non necessari ma non si possono assolutamente smontare gli allestimenti. Il regolamento di regata vieta severamente questa operazione, pena la squalifica! In sostanza sbarcate pure pentole, stoviglie, libri, giochi da crociera e tenete i serbatoi di acqua e carburante al minimo ma non toccate cucine, divani, paioli ecc”.
Cosa può fare l’armatore per prepararsi? Consigli di seguire un corso?
“La cosa più semplice è cercare di avvicinarsi e chiedere consiglio ad armatori che hanno seguito questa strada.
Nella vela, rispetto ad altri sport, non è facile rendersi conto delle proprie reali capacità. Per sua natura la regata non mette in contatto diretto i team (che si trovano ognuno sulla propria barca) perciò non è possibile osservare e imparare dai più esperti. Il confronto inoltre è reso ancor più difficile dai fattori esterni, che in qualche modo consentono di avere sempre un alibi. Per questo motivo consiglio sempre di coinvolgere un amico con più esperienza, iniziare nell’equipaggio di un altra barca o meglio ancora affidarsi ad un professionista.
Un corso sulle tecniche di regata può essere certamente utile ma avere un vero e proprio “coach”, che guida e mette a disposizione la sua esperienza per aiutare a creare l’equipaggio, ottimizzare la barca e formare l’armatore, lo è ancora di più”.
Scegliere l’equipaggio ed assegnare i vari ruoli, qualche consiglio?
“L’equipaggio non è mai cosa da sottovalutare e il mio consiglio è di scegliere persone non brave ma motivate. L’importante è che ci siano i presupposti per creare un team! Acquisire le nozioni tecniche è solo un problema di tempo ma una motivazione bassa può essere un grosso freno.
Per scegliere chi farà cosa bisogna usare attenzione, assecondare il più possibile i desideri e guidare i singoli verso il ruolo più adatto. Tenete presente però che in un equipaggio tutti dovrebbero saper fare un po di tutto. Questo aiuta a migliorare gli ingranaggi del team, consentendo a tutti di capire quali sono le esigenze degli altri membri e ad anticiparle”.
Da quali regate consiglieresti di iniziare?
“I campionati invernali credo che nascano proprio per questo. Sono un ottimo modo per iniziare e spesso sono utilizzati anche da equipaggi esperti, come campo di allenamento”.
Quali sono secondo te i punti più critici nell’iniziare a fare regate?
“L’equipaggio è sicuramente il punto più critico. Farsi carico da soli di tutto ciò che concerne le regate non è piacevole ed è importante che ci sia un team affiatato a condividere sia pro che contro.
Nella prima fase è anche importante avere qualcuno che dia una mano e un supporto, che ci aiuti a riconoscere gli errori e le manovre ben fatte.
Infine non conoscere il regolamento di regata mette in condizione di essere insicuri, oppure si può incappare in situazioni pericolose. Il regolamento viene spesso ritenuto un aspetto secondario nell’iniziare a fare regate ma non lo è!”.
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